sabato 27 ottobre 2012

Train de vie: il treno come un ricordo, un'emozione e un'opera


Il pittore racconigese Rodolfo Allasia espone le proprie opere alla mostra “Arteotto”

Cavallermaggiore:
Il treno, le valige,la partenza, le attese, i desideri. Chissà quanti di noi hanno sognato su quei treni, quanti di noi hanno aspettato, scrutato il paesaggio al di là del finestrino, incontrato persone con una storia tutta da raccontare.
L'artista racconigese Rodolfo Allasia ha deciso di riportare le proprie emozioni sulla tela ad Arteotto, rassegna d'arte contemporanea che si terrà fino al 4 novembre a Cavallermaggiore.
<<Torno spesso a guardare il treno.>> ha ammesso e ha raccontato* <<Mi siedo sulla panca, in sala d'aspetto, e tendo l'orecchio all'arrivo del treno.>>
Un piacevole ricordo che dura fin dall'infanzia, un ricordo di gente che sale e scende, di mete esotiche e di tempi infiniti <<Mi piaceva il ritmo cadenzato,il fischio lungo, la scintilla sui binari, lo stridio dei freni per rallentare. Il treno con un sussulto si fermava. Poi, lentamente, ingranava, accelerava, incalzava e si allontanava. Un punto nero all'orizzonte che scompare>>.
Il suo è un ricordo che si traduce in morbidi colori ad olio, che si presenta spesso con un solo colore che apporta all'opera un valore rievocativo e metafisico.
Il realismo classico che si ripropone e si accentua con larghe pennellate che non tradiscono i soggetti dipinti. Verdure, paesaggi,animali soggetti umani, Rodolfo Allasia offre il suo punto di vista in opere che potrebbero essere definite<<Una ricerca pittorica che è una continuazione storica del realismo esistenziale>>come ha osservato Paolo Levi, che ha anche proposto<<'E l'erede di Ferroni e di Sughi e di quell'inquietudine rappresentata da un semplice gesto>>.
Laura Beltramo

*Le parole sono dell'insegnante e scrittrice Isabella Garavagno

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