sabato 1 dicembre 2012

Slot machine

Benvenuti nel mondo del gioco, nel Paese allettante, pieno di premi, basta far scivolare una monetina, premere una serie di bottoni e voilà, improvvisamente risuona il tintinnio, il dolce rumore dei sogni che improvvisamente si possono avverare.
I colori caldi e invitanti delle slot machine diventano un’esca, una trappola per chi sogna da sempre di scappare via da tutti e ricerca la sua via d’uscita in una schedina, un’innocua scommessa o nella magica roulette e innesta così un percorso senza uscita fatto di dipendenze, menzogne e rovina.
Una vincita facile, certo, basta una moneta per poter diventare padroni del mondo o schiavi del gioco, basta una sola moneta per entrare in un’altra dimensione, perdere la concezione del tempo, del luogo, ma soprattutto degli affetti. Il gioco è un mondo a sé, un’isola che ci allontana da chi ci vuole veramente bene per estraniarci e renderci partecipi di un’immagine ideale di noi stessi che si può realizzare attraverso quei numeri, quella scommessa e tutti quei soldi puntati. Percepiamo così il nostro IO effettuale caricato di aspirazioni, desideri, ansie e preoccupazioni contrapposto al nostro IO potenziale cioè l’individuo distinto, ricco e felice che vorremmo incarnare. Basterebbe un euro a cambiare tutto, ma basta un “NO” al mondo dei balocchi per evitare il peggio.
A voi la scelta.
Laura Beltramo

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